- Mt 1,1,-17 – 01/03/2023
- Il testo
1Libro della generazione di Gesù Cristo, figlio di Davide, figlio di Abramo. 2Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli, 3Giuda generò Fares e Zara da Tamar, Fares generò Esrom, Esrom generò Aram, 4Aram generò Aminadab, Aminadab generò Naasson, Naasson generò Salmon, 5Salmon generò Booz da Raab, Booz generò Iobed da Rut, Iobed generò Iesse, 6Iesse generò Davide il re.
Davide generò Salomone dalla [donna] di Uria, 7Salomone generò Roboamo, Roboamo generò Abdia, Abia generò Asaf, 8Asaf generò Giosafat, Giosafat generò Ioram, Ioram generò Ozia, 9Ozia generò Ioatam, Ioatam generò Acaz, Acaz generò Eziechia, 10Ezechia generò Manasse, Manasse generò Amos, Amos generò Giosia, 11 Giosia generò Iecnonia e i suoi fratelli prima della deportazione in Babilonia.
12Dopo la deportazione in Babilonia Ieconia generò Salatiel, Salatiel generò Zorobabele, 13Zorobabele generò Abiud, Abiud generò Eliachim, Eliachim generò Azor, 14Azor generò Sadoc, Sadoc generò Akim, Akim generò Eliud, 15Eliud generò Eleazar, Eleazar generò Mattan, Mattan generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuseppe, l’uomo di Maria, dal quale è stato generato Gesù, detto Cristo.
17Tutte dunque le generazioni da Abramo a Davide [sono] quattordici generazioni, e da Davide fino alla deportazione in Babilonia quattordici generazioni, e dalla deportazione in Babilonia fino a Cristo quattordici generazioni.
- Il messaggio
Il vangelo svela una scelta di Dio che fino alla nascita di Gesù non viene svelata. Gesù è il Cristo e viene dalla tribù di Giuda, ma la tribù di Giuda ha tanti rivoli, i figli di Giuda sono più di uno, ma solo da uno nasce Gesù. Il Vangelo è rivelazione, svela la scelta, il passaggio di Dio, l’azione di Dio nella storia. Conoscere la genealogia ci serve per capire da dove deriva Gesù, partendo dal capostipite Abramo, l’uomo della promessa, cui seguono Isacco, Giacobbe (detto anche Israele) da cui nascono 12 figli (corrispondenti alle 12 tribù di Israele), e da una sola di queste, quella di Giuda, discende Gesù. L’incarnazione è un processo non soltanto miracolistico, esso rispetta le dinamiche umane, Dio entra nella storia e noi siamo nella storia di Dio, apparteniamo alla storia di Dio e tutto avviene attraverso una catena di incontri. Dio si serve di questi per far unire gli uomini e generare. L’incontro è un momento fondamentale che permette la fase di generazione. La dimensione dell’incontro è funzionale per il proseguire della storia.
Questi incontri sono usati da Dio, per fare qualcosa. Quando Dio promette, è egli stesso a consegnare la promessa, Dio promette ad Abramo che avrà un figlio e glielo dice in persona, non manda un angelo secondariamente, entra nella storia senza intermediari. Tutto questo ci porta a capire che il Signore entra nella storia e sceglie con criteri. Le storie di questi uomini elencati nella genealogia non sono storie facili, ma segnate da errori e debolezze, tuttavia il Signore si serve di queste storie.
1Libro della generazione di Gesù Cristo, figlio di Davide, figlio di Abramo. 2Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli, 3Giuda generò Fares e Zara da Tamar, Fares generò Esrom, Esrom generò Aram, 4Aram generò Aminadab, Aminadab generò Naasson, Naasson generò Salmon, 5Salmon generò Booz da Raab, Booz generò Iobed da Rut, Iobed generò Iesse, 6Iesse generò Davide il re. All’interno di questa genealogia si possono individuare tre tronconi: il primo riguarda Abramo e re Davide, il secondo la deportazione a Babilonia. È una storia di sconfitta. Abramo è l’uomo della promessa, porta il popolo nella terra promessa; il popolo poi si travia, Dio accetta questa debolezza e fa il suo ingresso Davide. Ancora una volta, Dio promette che ci sarà un discendente dal trono di Davide, che rappresenta uno snodo.
Davide generò Salomone dalla [donna] di Uria, 7Salomone generò Roboamo, Roboamo generò Abdia, Abia generò Asaf, 8Asaf generò Giosafat, Giosafat generò Ioram, Ioram generò Ozia, 9Ozia generò Ioatam, Ioatam generò Acaz, Acaz generò Eziechia, 10Ezechia generò Manasse, Manasse generò Amos, Amos generò Giosia, 11 Giosia generò Iecnonia e i suoi fratelli prima della deportazione in Babilonia. Nel secondo passaggio si parla della deportazione a Babilonia, determinata dall’infedeltà del popolo, da quel momento Israele non avrà mai più un’autonomia politica, la deportazione è una storia di sconfitta. Il popolo viene allontanato dalla terra che il Signore gli aveva promesso a causa della sua infedeltà.
12Dopo la deportazione in Babilonia Ieconia generò Salatiel, Salatiel generò Zorobabele, 13Zorobabele generò Abiud, Abiud generò Eliachim, Eliachim generò Azor, 14Azor generò Sadoc, Sadoc generò Akim, Akim generò Eliud, 15Eliud generò Eleazar, Eleazar generò Mattan, Mattan generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuseppe, l’uomo di Maria, dal quale è stato generato Gesù, detto Cristo. Nella terza sezione, il popolo di Israele è soggetto all’autorità politica del popolo dei romani collegata alla storia di Gesù. La macro storia che Matteo segna è una storia di disastro e ci toglie il primo grande dubbio: Dio realizza le sue promesse all’interno della fatica, fedeltà e infedeltà dell’uomo.
Per queste ragioni, possiamo scegliere cinque storie che corrispondono alle storie delle sole cinque donne che vengono nominate. Tamar, è la moglie di uno dei figli di Giuda (cfr. Gn cap. 38). Ella rimane vedova e senza figli, e suo fratello Onan, per legge, il levirato, deve prendere per moglie la moglie del fratello defunto e dare a lei una discendenza, Onan si unisce a Tamar, ma nella unione scarica a terra il suo seme, non dà una discendenza a questa donna. La cosa non piace a Dio e anch’egli muore anche lui. A questo punto, Giuda, il padre, sapendo che gli rimane un unico figlio, ancora giovane, riferisce a Tamar di mettersi in lutto per la morte dei due mariti. Ma Giuda, per paura che il suo terzo figlioletto possa morire non chiamerà mai Tamar. Ella, rimasta vedova, si allontana dalla casa di Giuda, ma un giorno sapendo del passaggio di quest’ultimo dal luogo ove abitava fingendosi prostituta, adesca Giuda e da questa unione concepisce quello che è il figlio della discendenza di Giuda. Dio sceglie un figlio della prostituzione come passaggio essenziale per la discendenza di suo figlio. Tamar è una donna esclusa, privata della sua dignità, che attraverso un inganno ottiene quello che sarebbe un suo diritto, una discendenza.
La seconda donna è Raab, una prostituta che vive a Gerico. Nel libro di Giosuè 2, lei nasconde due messaggeri del popolo di Israele dal popolo di Gerico che li cerca per ucciderli. La città di Gerico cadrà e lei sposerà un uomo da cui nasce Booz, il marito di Rut, dunque anche Raab fa un mestiere particolare e si può definire traditrice nei confronti del suo popolo ma viene scelta da Dio, per entrare nella genealogia di Gesù.
Rut è un’altra donna particolare, perché non è ebrea, e sposa un ebreo che muore, e per seguire la suocera Noemi, accetta di modificare il proprio credo per fedeltà di questa donna. Incontrerà Booz, e il Signore sceglierà che il Messia dovrà passare anche per questa donna, che non rientra nella storia di Israele.
Betsabea, moglie di Uria l’Ittita uno dei soldati di Davide, compie un tradimento nei confronti del marito a causa di Davide perché la coopta mentre uria sta combattendo, concepisce un figlio che però poi morirà, dopodiché Davide farà uccidere il marito e se la sposerà, da lei nasce Salomone, il re Sapiente.
Ultima donna, Maria. Ella è l’unica dalla quale si dice che nasce un figlio: Gesù (per tutti gli altri la generazione è descritta da parte paterna). Inoltre Matteo è l’unico evangelista che ci ricorda che Giuseppe, quando seppe che era incinta, la voleva ripudiare in segreto in modo da evitare la lapidazione. Maria è incinta, ma non per opera del marito. La sua storia di Maria, si scrive all’interno di una serie di storie incredibili, mostrando come Dio riscatti vite che possono essere giudicate come maginali. Le donne presentate sono tutte donne fuori-legge. Tuttavia Dio sceglie, prende queste vite e tracciare la linea di sangue di se stesso.
Vero che la concezione di Maria è opera dello Spirito Santo, ma è anche vero che la linea di paternità che è chiamata ad accogliere il messia-Dio ha tratti particolari. C’è qualcosa nella loro storia che Dio ha scelto. Dio sceglie e noi dovremmo impegnarci ad eliminare il giudizio, perché i criteri di Dio sono differenti. E queste persone scelte da Dio non sapevano che dalle loro vite poi sarebbe nato il Messia. Analogamente, non dobbiamo auto giudicare la nostra vita prima che il Signore non ne faccia ciò che lui vuole.
In fondo, le genealogie ci raccontano che siamo tutti collegati gli uni agli altri e che la storia è un tessuto di relazioni, e che il bene o il male che noi facciamo ricade sempre su di noi, già in questa vita. L’impegno è quello di creare tessuti generativi di bene anche se non dovessimo vedere per forza un risultato immediato, anche se apparentemente le macro o micro storie sono storie di sconfitte, perché ciò non impedirà a Dio di fare la sua storia.
- Alcune domande per riflettere
- [La mia fede] La promessa di Dio si realizza anche in condizioni ove essa sembra irrealizzabile. Così il re-salvatore di Israele nasce in un momento in cui il popolo ha perso la sua libertà. A causa di un percorso di infedeltà continue. Eppure Dio mantiene la sua promessa nonostante tutto. Quanto credo che Dio possa intervenire nella mia vita? quanto giudico la sua presenza da come mi vanno le cose? O anche dalla mia infedeltà/fedeltà?
- [Gli altri] Nell’entrare nella storia umana Dio accetta una genealogia, una provenienza, una radice umana. Essa parte da Abramo, padre nella fede. Quanto sono consapevole che il mio cammino si poggia sulle spalle di chi mi ha condotto fin qui? Da dove arriva – umanamente – la fede che professo? per chi sono padre/madre nella fede? quali azioni – interiori ed esteriori – faccio per esserlo al meglio?
- [La prassi] Dio sceglie di nascere da una genealogia fatta di storie di esclusione, di marginalità, di sconfitta. Eppure Egli è per esse riscatto. Costoro diventano parte di una storia più grande. Della storia più importante di tutte. Come giudico la mia storia? Sono tentato di considerarla inutile? Credo che Dio possa farla diventare storia di salvezza? Credo che Dio l’abbia già fatta diventare storia di salvezza con il suo ingresso in essa? Dov’è Dio nella mia storia?