26) Mt 8, 28-34 – 17/01/24
1. Il testo
28E giunto nella regione, nella terra dei Gadareni gli vennero incontro due indemoniati usciti dai sepolcri, tanto grandemente molesti che nessuno aveva la forza di passare per quella strada. 29Ed ecco gridarono dicendo: «Che cosa [c’è] tra noi e te figlio di Dio? Sei venuto qui prima del tempo a farci soffrire?» 30C’era distante da loro una mandria di molti porci che pascolava. 31I demoni lo pregavano dicendo: «Se ci scacci, mandaci nella mandria dei porci». 32E disse loro: «Andate». Quelli usciti partirono verso la mandria dei porci. Ed ecco spinsero tutta la mandria attraverso il dirupo nel mare e morirono nelle acque. 33Quelli che pascolavano fuggirono e partiti per la città e annunziarono tutto e le cose degli indemoniati. 34Ed ecco tutta la città uscì incontro a Gesù e vedendolo lo pregarono che si allontanasse dai loro confini.
2. Il messaggio
La regione dei Gadareni e i due indemoniati
Una regione particolare quella dei gadareni dal momento che appena Gesù mette piede in essa gli si presentano due indemoniati. Se si dovesse trattare dello stesso episodio dei sinottici allora Matteo renderebbe la «legione» che “occupa” in una sola persona, con due persone possedute. Il plurale di «legione» è qui plurale di due posseduti.
In entrambi i casi si tratta di una realtà dominata dal diavolo che di fatto occupa quel posto, distante dalla religiosità di Israele. E verso la quale Gesù intende arrivare. La salvezza non si limita ai soli confini di Israele.
Matteo ci racconta – a differenza di Marco e Luca – che «nessuno aveva la forza di passare per quella strada» a differenza di Marco che ci dice che «nessuno riusciva a domarlo» (Mc 5,4)/ «custodirlo» (Lc 8,29). La sottolineatura di Matteo racconta che Gesù intende «passare» anche per questa terra. E che questo sembrerebbe essere un ostacolo.
Il grido dei demoni
Ma il proseguo del racconto ci dice che in realtà il «passare» di Gesù per quella terra costituisce una difficoltà per i due indemoniati. La sua presenza li «fa soffrire» ed essi lo riconoscono come «figlio di Dio» e si fanno incontro gridando il loro dolore.
La preghiera dei demoni
Il loro grido si fa addirittura «preghiera» nei confronti di Gesù. Una preghiera di entrare nei porci. Marco è più esplicito raccontandoci che i porci non vogliono essere allontanati da quella regione. Matteo ci racconta solo della mandria dei porci e della loro morte nel mare. I demoni distruggono, uccidono. La stessa condizione nella quale confinano i due indemoniati è una condizione di morte, facendoli vivere nei sepolcri. E rendendoli un pericolo per gli altri del villaggio. La presenza di Gesù libera la strada e libera gli uomini. Mostrando allo stesso tempo compassione anche per la preghiera dei demoni.
I cittadini di Gadara
Davanti a questo spettacolo i mandriani fuggono e annunciano. Il loro annuncio riguarda «le cose degli indemoniati». Ma non sembra un annuncio di gioia e liberazione. Tanto che l’epilogo di fronte all’azione di Gesù è una preghiera. Una preghiera che egli si allontani dai loro confini. Una preghiera che sembrerebbe molto vicina a quella dei demoni, rispetto ai quali la presenza di Gesù è insopportabile. Somiglianza che diventa quasi segno di un’«abituazione al male» e alle sue conseguenze. E della fatica di accettare le conseguenze – le fatiche – di una liberazione rispetto ad esso.
Il netto rifiuto dell’azione di Gesù
Manca in Matteo il rapporto personale di Gesù con l’indemoniato presente negli altri due sinottici. Un rapporto che rende colui che è stato guarito a sua volta annunciatore della liberazione che Dio ha fatto nella sua vita e che non era stata colta dagli abitanti della sua regione. L’assenza di questo particolare lascia questa narrazione come segno di un netto rifiuto dell’azione di Gesù, senza lasciare spiragli di conversione. Conversione che Marco invece sottolinea raccontando un secondo avvento di Gesù nella Decapoli e la guarigione di un sordomuto che gli viene portato dalla gente del luogo che lo riconosce con i tratti del messia (Mc 7,31ss).
3. Risonanze
v.29: “Che cosa c’è tra noi figlio di Dio”
- Loro riconoscono subito che Gesù è figlio di Dio e si affidano a lui chiedendo di mandarli nel corpo dei porci per paura di morire e mi ricollega al brano precedente dove gli apostoli dubitano ancora della presenza assopita di Gesù, temendo di non potersi salvare dalla tempesta…
v.32: E disse loro: «Andate». Quelli usciti partirono verso la mandria dei porci. Ed ecco spinsero tutta la mandria attraverso il dirupo nel mare e morirono nelle acque
- Sono gli indemoniati stessi a riconoscere Gesù, loro parlano, loro chiedono di essere mandati dai porci. Gesù dice solo di andare e loro gli obbediscono. Basta solo una parola di Gesù per scacciare il male.
Domande – 27) Mt 8, 28-34
- [La mia fede] «Giunto nella regione, nella terra dei Gadareni». Gesù decide di passare per la terra di Gadara, in territorio pagano, e di portare la sua salvezza anche lì. Riesco a comprendere la chiusura verso i più lontani come una forma di lontananza rispetto al messaggio del vangelo? Chi sono per me i vicini e chi i lontani? Quanto distante «cammino» dalla mia confort zone… dai miei vicini? Quanto mi muovo verso i lontani?
- [Gli altri] «Quelli che pascolavano fuggirono e […] annunziarono tutto e le cose degli indemoniati». L’annunzio dei mandriani rispetto all’azione di Gesù è annuncio di morte, non di vita. Questo mostra che le parole/azioni di Gesù possono essere comprese in vari modi. In che modo leggo il vangelo? Come mi giungono le liberazioni che Gesù compie rispetto a ciò che mi tiene schiavo? Quali sono le mie schiavitù? Quanto mi sento legato ad /da esse?
- [La prassi] «Lo pregarono che si allontanasse dai loro confini». Di fronte all’annuncio di questo messaggio gli abitanti della città «pregano» Gesù che si allontani da loro. Di fatto mostrando di preferire la condizione quando egli non era in mezzo a loro. Quasi preferendo la mandria viva ai due uomini liberati. Quanto vale la vita di un fratello per me? quanto sarei disposto a sacrificare per la sua “salvezza?