39) Mt 11,1-15

1. Il testo

1E avvenne, quando Gesù completò di ordinare ai dodici suoi discepoli, che partì di la per insegnare e predicare nelle loro città. 2Giovanni, avendo udito in prigione le opere di Gesù, avendo mandato attraverso i suoi discepoli 3disse a lui: «Sei tu colui che viene o aspettiamo un altro?». 4E Gesù rispondendo disse loro: «Andando annunciate a Giovanni ciò che ascoltate e vedete: ciechi tornano a vedere e zoppi camminano, lebbrosi sono purificati e sordi odono, e morti risorgono e poveri sono evangelizzati. 6E beato chi non si scandalizzerà di me». 7Andando via questi, [Gesù] cominciò a dire alle folle riguardo a Giovanni: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna agitata dal vento? 8Ma cosa siete andati a vedere? Un uomo avvolto in morbide [vesti]? Ecco quelli che portano morbide [vesti] stanno nelle case dei re. 9Ma cosa siete andati a vedere? un profeta? Sì, vi dico, e più di un profeta. 10Costui è [colui] del quale è scritto: “ecco io mando il mio angelo davanti al tuo volto, che preparerà tua la strada davanti a te”. 11In verità vi dico non è sorto tra i nati di donna [uno] più grande di Giovanni il Battista. Ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui. 12Dai giorni di Giovanni battista fino a ora il regno dei cieli soffre violenza e i violenti lo rapiscono. 13Tutti infatti i profeti e la legge fino a Giovanni hanno profetizzato. 14E se volete accogliere, egli è Elia che deve venire. 15Chi ha orecchi ascolti».

2. Il messaggio

L’inviato

Dopo l’invio e le istruzioni – principiate dalla necessità delle folle – Gesù torna a insegnare e predicare nelle città. E con questa azione sembra aprirsi una nuova fase del cammino di Gesù. Questa fase è aperta dal battista che dalla prigione ode delle azioni di Gesù e gli manda a fare una domanda: «è lui colui che deve venire?». L’inviato è colui che deve liberare Israele e Giovanni dalla prigione si chiede se si tratta di Gesù? Per quale motivo? Giovanni si attende di essere liberato? La predicazione di Gesù non corrisponde alle sue aspettative rigoriste?

Gesù profeta

La risposta di Gesù getta luce sulla domanda. Innanzitutto chiedendo agli inviati di vedere con i propri occhi. Gesù apre gli occhi degli ascoltatori menzionando la parola di Isaia che si realizza. E nel fare questo mostra una particolare azione di Dio che investe ciechi, zoppi, lebbrosi, sordi, morti. Insomma i poveri. Azione che dunque sembrerebbe “periferica”. E rispetto alla quale Gesù chiede di non scandalizzarsi di lui.

Giovanni profeta

Andati via gli emissari di Giovanni Gesù si sofferma a parlare di Giovanni alle folle. Chiedendo quale fosse il motivo della loro frequentazione con lui. Cosa hanno capito di lui? Cosa li ha mossi per andare a incontrarlo? Non certamente un elemento del paesaggio desertico e neanche un uomo sontuosamente vestito.

Giovanni è un profeta. Un uomo cioè capace di parlare per Dio. Anzi, l’uomo che Dio ha scelto per preparare la strada davanti a Lui stesso. Egli è il più grandi tra i nati di donna.

Oltre i profeti: il Regno

Ma a questa grandezza Gesù ne affianca un’altra: quella del Regno. Una realtà talmente grande che il più piccolo in esso è più grande del battista. Si tratta di un nuovo modo di rapportarsi con Dio. Inaugurato con la presenza di Gesù, che il battista prepara. Questi è il limite che mette fine a legge e profeti. Dopo il Regno.

                Da questa preparazione fino ad oggi, tuttavia, questo regno è soggetto a violenza. In modo che quasi esso sembra inerme di fronte alla sofferenza. Da Giovanni Battista questa violenza verso il regno è evidente. Gesù non dice nulla di essa. Ma annuncia solo la figura del battista che è quell’Elia che deve venire. Accorgersi di questo

Sal 129,2 Dalla giovinezza molto mi hanno perseguitato, ma non hanno prevalso

[3]Sul mio dorso hanno arato gli aratori, hanno fatto lunghi solchi.
[4]Il Signore è giusto: ha spezzato il giogo degli empi.

[5]Siano confusi e volgano le spalle quanti odiano Sion.
[6]Siano come l’erba dei tetti: prima che sia strappata, dissecca;
[7]non se ne riempie la mano il mietitore, né il grembo chi raccoglie covoni.

Domande – Mt 11,1-15

  1. [La mia fede] «Sei tu colui che viene o aspettiamo un altro?». Giovanni Batista chiede chiarimenti a Gesù sulla sua missione. Alcune volte la nostra condizione può vivere momenti di sconforto e oscurità. In essi non è sbagliato rivolgersi al Signore. Quale domande farei al Signore? Che risposta mi aspetto?
  2. [Gli altri] «Annunciate a Giovanni ciò che ascoltate e vedete». Gesù usa la parola di Dio per aprire gli occhi – svelare – l’azione di Dio nella storia, così che i testimoni possano annunciare ciò che vedono. La parola di Dio ha anche questa funzione: mostrare l’azione di Dio nella vita. Quanto il vangelo mi aiuta a guardare la presenza/azione di Dio nella mia vita? Quanto la mia testimonianza è viva consapevolezza della presenza di Dio e quanto è ripetizione di un annuncio che ho ricevuto?
  3. [La prassi] «Il regno dei cieli soffre violenza». Le parole di Gesù ricordano che il regno di Dio che lui è venuto a inaugurare in mezzo agli uomini subisce violenza. E che questa violenza è cominciata con la vicenda del battista. Cosa penso di questa violenza? Mi scoraggia a seguire il vangelo?
  4. [Salmo 129,2] « Dalla giovinezza molto mi hanno perseguitato, ma non hanno prevalso». Il Salmo proclama la fiducia nel Signore nonostante le violenze subite. E soprattutto il fatto che la vita non è capitolata nei soprusi. Quali momenti sono stati più provanti nella mia vita? Cosa mi ha sostenuto in quei momenti? Riesco a riconoscere il Signore in quei momenti?

3. Risonanze

v. 6E beato chi non si scandalizzerà di me».

  • Molto più avanti rispetto al discorso fatto sulla montagna delle beatitudini, Gesù ne menziona una nuova, rispetto a come può essere vissuta l’accettazione della sua presenza nella nostra vita, se con accoglienza, in maniera edificante oppure se viene percepito come un ostacolo. Per poter entrare  nel regno di Dio, Gesù sottolinea che non bisogna scandalizzarsi di lui. 
     

vv. 7-8-9 Andando via questi, [Gesù] cominciò a dire alle folle riguardo a Giovanni: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna agitata dal vento?  Ma cosa siete andati a vedere? Un uomo avvolto in morbide [vesti]? Ecco quelli che portano morbide [vesti] stanno nelle case dei re. Ma cosa siete andati a vedere? un profeta? Sì, vi dico, e più di un profeta. 

  • Queste domande di Gesù sembrano invitare a chi legge di riflettere su cosa noi vediamo nel deserto? quello che i nostri occhi sensibili vedono, quindi quello che oggettivamente si vede, oppure nel deserto vediamo altro? dov’è il nostro cuore nel deserto?