43) Mt 12,9-14 – 26/06/24 [ultima anno]
Indisposizione
Dopo il dibattito sul sabato Gesù prosegue il suo cammino, ma qualcosa è cambiato nei suoi interlocutori. L’incontro con un uomo dalla mano inaridita diventa in questo momento occasione per accusare Gesù. Tanto che potrebbe essere possibile che siano stati i suoi stessi interlocutori abbiano portato quell’uomo nella sinagoga di sabato. Questa volta sarebbe stata una palese violazione e non solo un cavillo interpretativo (12,1-8) a tradire la prospettiva di Gesù.
Matteo usa un verbo ancora più attivo degli altri sinottici. Questi dicono che gli avversari di Gesù «lo sorvegliavano». Matteo dice proprio che essi «lo interrogarono». Cambia il tempo: l’imperfetto è di attesa, l’aoristo è invece di iniziativa. Insomma: per Matteo quella dei farisei è proprio un atto deciso che precede la risposta di Gesù e cha ha come cuore la liceità di trasgredire il sabato: il riferimento è al versetto 12,8.
Una comprensione disumana della legge
La risposta di Gesù questa volta non si centra sulle Scritture ma sulla prassi quotidiana: cioè di azioni che erano di comune accordo nella vita di ogni giorno. E che mostrano che costoro hanno una visione della legge che è disumana. Cioè che non viene applicata neanche agli animali, mentre è intransigentemente esigita per l’uomo: «Quanto più dunque differisce un uomo da una pecora!». Cosa che viene ben spiegata dalla variante di Mc 2,27 rispetto a Mt 12,1-8: «il sabato per l’uomo è stato fatto e non l’uomo per il sabato!».
Manca completamente in Matteo il dialogo intermedio tra Gesù e i farisei che negli altri sinottici mostra la loro determinata intenzione di condannare Gesù (come anche di condannare la guarigione dell’uomo). Che mette in luce la natura della intransigenza: essi non comprendono la legge Coe possibilità di bene, ma come fonte di punizione e di azione malvagia.
Epiloghi
Di fronte a questa situazione, ove Gesù insegna (più che domanda come negli altri sinottici) lo spirito della legge, la sua azione è lineare. Egli non si lascia scoraggiare nel fare il bene (cf. 2Ts 3,18) e ristabilisce la sanità della mano di quell’uomo. Anche i farisei non recedono dalla loro decisione precostituita e – ancor più induriti – decidono per l’uccisione di Gesù.
«Confida nel Signore e fà il bene; abita la terra e vivi con fede» (Sal 37,3)
Il salmo 37 è una preghiera del giusto perseguitato. A lui viene chiesto di non opporsi al malvagio, ma di continuare a fare il bene: «non adirarti contro gli empi non invidiare i malfattori. [2]Come fieno presto appassiranno, cadranno come erba del prato. [3]Confida nel Signore e fà il bene; abita la terra e vivi con fede». Il salmo mostra che la capacità di fare il ben deriva dalla fede. Da ciò ne deriva che una comprensione scorretta della parola di Dio che impedisce di fare il bene (e che ani spinge al male) è priva di fede. Priva cioè dello Spirito di Dio.
Domande – Mt 12,9-14
- [La mia fede] «E lo interrogarono […] per accusarlo». Dopo la risposta sul sabato la presenza di Gesù non è ben accolta dai farisei. E così l’ascolto si interrompe: essi badano solo a ciò che hanno in mente (la illiceità di trasgredire il sabato). Quali sono quegli elementi che disturbano il nostro ascolto del vangelo? Quali le attese che vengono deluse? Quali le risposte che ci aspetteremmo di ascoltare? Sono consapevole che esse possono modificare la trasparenza del mio ascolto?
- [Gli altri] «Cosicché è lecito di sabato fare del bene». La legge è compresa dai farisei come una occasione di punizione per i trasgressori e non come occasione di fare il bene. Di fatto diventando uno strumento per far emergere il desiderio di competizione/superiorità/autorità che distanzia l’uomo dall’altro. In che modo capisco il vangelo di Gesù? Quali sentimenti suscita in me? Mi avvicina all’altro con misericordia o mi offre occasione di giudicarlo? Mi permette di imparare come fare il bene? Riesce a creare occasioni di manifestazione di benevolenza?
- [La prassi] «Stendi la tua mano». Gesù non si lascia intimidire nel fare il bene, e così guarisce l’uomo dalla mano inaridita. Qual’è il bene che posso compiere ordinariamente nella mia giornata? Quali sono gli impedimenti (convenienze, allettamenti, paure…) che lo impediscono?
- [Salmo 8,3] «Confida nel Signore e fà il bene; abita la terra e vivi con fede». Il Salmo insegna che una comprensione scorretta della parola di Dio che impedisce di fare il bene (e che ani spinge al male) è priva di fede. Priva cioè dello Spirito di Dio. Come verifico la correttezza della comprensione della Parola? quali strumenti ho per chiedermi quanto sia conforme allo Spirito di Gesù? In che modo uso questi strumenti? Ho momenti specifici dedicati a questo all’interno della mia giornata?