15Conducevano verso di lui anche gli infanti affinché li toccasse. Vedendo, i discepoli li ammonivano. 16Ma Gesù, [li] chiamò dicendo queste cose: «Lasciate che i bambini vengano verso di me e non glie lo impedite, di costoro infatti è il Regno di Dio. 17In verità vi dico, chi non accoglie il Regno di Dio come un bambino, non entra in esso». 18E lo chiamò uno dei capi dicendo: «Maestro buono, dopo aver fatto cosa erediterò la vita eterna?» 19Disse a lui Gesù: «Perché mi dici buono? Nessuno è buono se non uno, Dio. 20[Tu] conosci i comandamenti: non commettere adulterio, non uccidere, non rubare, non dire falsa testimonianza, onora il padre e la madre». 21Quegli disse: «Tutte queste cose ho osservato dalla giovinezza». 22Avendo udito Gesù gli disse: «Ancora una cosa ti manca: tutto quanto hai vendi[lo] e dallo ai poveri, e avrai un tesoro nei cieli, e qui seguimi». 23Ma quello avendo udito queste cose divenne triste. Era infatti assai ricco.
9Disse anche verso alcuni, che erano persuasi in loro stessi di essere giusti e disprezzavano gli altri, questa parabola. 10 Due uomini salirono al tempio a pregare, uno fariseo e l’altro pubblicano. 11Il Fariseo, stando, verso se stesso queste cose pregava: «O Dio, ti ringrazio poiché non sono come gli altri tra gli uomini, ladri, iniqui, adulteri, o anche come questo pubblicano. 12Digiuno due volte di sabato, [e] pago la decima di tutto ciò che possiedo». Il pubblicano, stando lontano, non voleva sollevare al cielo neanche gli occhi, ma battendosi il suo petto diceva: «O Dio, perdona me peccatore». 14Vi dico, costui discese giustificato alla sua casa rispetto a quello. Poiché chiunque innalzi se stesso sarà umiliato, chi umilia se stesso sarà innalzato.
1Diceva loro una parabola sulla necessità che essi pregassero sempre e di non inasprirsi, dicendo: «C’era in una città un giudice che non temeva Dio e non aveva rispetto dell’uomo. C’era una vedova in quella città e andava da lui dicendo: “Fammi giustizia con il mio avversario”. 4Ed [egli] non voleva per [lungo] tempo. Dopo queste cose disse in se stesso: “Se anche non temo Dio, né ho rispetto di uomo, a causa del procurarmi fatica di questa vedova [le] farò giustizia, affinché non venga fino alla fine a tormentarmi”». 6Disse il Signore: «Ascoltate cosa il giudice di iniquità dice. 7[E] Dio non farà la giustizia dei suoi eletti che gridano a lui giorno e notte, e sarà paziente con loro? 8Vi dico che farà giustizia loro in fretta. Ma il Figlio dell’uomo, venuto, forse che troverà la fede sulla terra?».
20Interrogato dai Farisei quando venisse il Regno di Dio, rispose loro e disse: «Non viene il Regno di Dio con osservazione, 21né diranno: “eccolo qui o lì”. Ecco infatti il Regno di Dio [è] dentro di voi». 22Disse verso i discepoli: «Verranno giorni che desidererete vedere uno solo dei giorni del Figlio dell’uomo, e non lo vedrete. 23E vi diranno: “eccolo lì, o eccolo qui”. Non partite e né seguite[li]. 24Come il lampo, lampeggiando, brilla da ciò che è sotto il cielo a ciò che è sotto il cielo, così sarà del Figlio dell’uomo [nel suo giorno]. 25 [Ma] prima bisogna che egli soffra molte cose e sia ripudiato da questa generazione. 26E come avvenne nei giorni di Noé, così sarà anche nei giorni del figlio dell’uomo. 27Mangiavano, bevevano, si ammogliavano, si maritavano, fino al giorno in cui Noé entrò nell’arca e venne il cataclisma e morirono tutti. 28Parimenti come avvenne nei giorni di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano. 29Ma nel giorno in cui Lot uscì da Sodoma, piovve fuoco e zolfo dal cielo e uccise tutti. 30Secondo queste cose sarà nel giorno [in cui] Figlio dell’uomo si svelerà. 31In quel giorno chi sarà sulla terrazza e le sue cose in casa, non scenda a prenderle. E chi nel campo similmente non si volti [per tornare] indietro. 32Ricordatevi della donna di Lot. 33Chi cercherà di conservare la propria vita la ucciderà, chi invece la ucciderà resterà in vita. 34Vi dico, in quella notte due saranno in un letto: uno sarà preso e l’altro lasciato. 35Due saranno a macinare nello stesso [luogo]: una sarà presa e l’altra lasciata». 36. 37E rispondendo dicono a lui: «Dove Signore?». Disse loro: «Dove il corpo, lì anche gli avvoltoi si raduneranno».
11E avvenne nell’andare a Gerusalemme che egli attraversava in mezzo Samaria e Galilea. 12E giunto in un villaggio vennero incontro a lui dieci uomini lebbrosi, i quali stavano distante, e quelli alzarono la voce dicendo: «Gesù, capo, abbi pietà di noi». 14E visti[li] disse loro: «Andando, mostratevi ai sacerdoti», e avvenne nell’andare che furono purificati. 15Uno di loro, vedendo che era stato guarito, si voltò con gran voce lodando Dio, 16e si gettò sul volto ai piedi di lui ringraziandolo. Ed egli era samaritano. 17Rispondendo Gesù disse: «Non sono stati purificati dieci? Gli altri nove dove [sono]? 18Non è stato trovato chi si voltasse indietro a dare gloria a Dio se non questo straniero?». 19E disse a lui: «Alzatoti, va’, la tua fede ti ha salvato».
1Disse verso i suoi discepoli: «È impossibile il non venire degli scandali, ma guai [a colui] per mezzo del quale vengono. 2Meglio per lui se una pietra da mulino metta intorno al suo collo e sia gettato in mare piuttosto che scandalizzare uno di questi più piccoli. 3Fate attenzione a voi stessi. Se il tuo fratello pecca ammoniscilo, e se si converte perdonagli. 4E se sette volte al giorno pecca contro di te e sette volte si volta indietro verso di te dicendo: “Mi converto”, gli perdonerai». 5E gli apostoli dissero al Signore: «Poni in noi fede». 6Disse il Signore: «Se avete fede come un granello di senapa, [potete] dite a [questo] gelso: “sii sradicato e sii piantato nel mare”, ed [esso] obbedirebbe a voi. 7Chi di voi, che ha un servo ad arare o pascolare, che è [ri]entrato dal campo gli dice: “Subito, giunto, mettiti a tavola”, ma non gli dice: “prepara cosa cenerò e, cintoti, servimi affinché mangi e beva, e dopo queste cose mangerai e berrai tu?”. 9Forse che avrà gratitudine verso il servo poiché ha fatto tutto quanto gli è stato comandato? 10Così anche voi, quando avrete fatto tutto ciò che vi è stato comandato, dite: “servi inutili siamo, ciò che dovevamo fare abbiamo fatto”.
14Ascoltavano queste cose i farisei che erano amanti del denaro e lo deridevano. 15 E disse loro: «Voi siete coloro che si fanno giusti davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori. Poiché ciò che è esaltato tra gli uomini, [è] abominio davanti a Dio. 16La legge e i profeti fino a Giovanni. Da allora il Regno di Dio è annunciato e ognuno fa violenza verso di esso. 17 È più facile che il cielo e la terra passino che un solo segno della legge cada. 18Chiunque scioglie la sua donna e sposa un’altra commette adulterio, e colei che è sciolta dall’uomo e [ne] sposa [un altro] commette adulterio. 19C’era un uomo ricco, e vestiva di porpora e bisso, che faceva festa ogni giorno splendidamente. 20Un povero di nome Lazzaro era gettato – piagato – verso il suo portone e desiderava sfamarsi da ciò che cadeva dalla tavola del ricco, ma anche i cani venivano a leccare le sue piaghe. 22Avvenne che il povero morì e fu portato dagli angeli nel seno di Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. E nell’inferno, sollevati i suoi occhi, stando nei tormenti, vede Abramo da lontano e Lazzaro nei suoi seni. 24Ed egli gridando disse: “Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro affinché immerga la punta del suo dito nell’acqua e rinfreschi la mia lingua, poiché sono afflitto con questa fiamma”. 25Disse Abramo: “Figlio ricordati che ha ricevuto i beni tuoi nella tua vita e Lazzaro parimenti i mali. Ora qui [lui] è consolato e tu afflitto. 26 E in tutto questo tra noi e voi un grande abisso è stabilito, cosicché quelli che vogliono passare fino a voi non possono, né da voi verso di noi attraversano”. 27Disse: “Ti prego dunque, padre, affinché mandi lui a casa di mio padre, 28ho infatti cinque fratelli, così che testimoni a loro, che non anche loro vengano in questo luogo di tormento”. 29Dice Abramo: “Hanno Mosé e i profeti: ascoltino loro”. 30Egli disse: “No, padre Abramo, ma se qualcuno dai morti giungesse a loro si convertirebbero”. 31Disse a lui: “Se non ascoltano Mosé e i profeti, neanche se uno risorgesse dai morti saranno persuasi”».
1Diceva anche verso i discepoli: «C’era un uomo che era ricco il quale aveva un amministratore, e costui fu accusato a lui di dilapidare i suoi averi. 2E chiamatolo gli disse: “Cosa [è] questo che sento riguardo a te? Rendi ragione della tua amministrazione, non infatti è possibile che [tu] ancora amministri”. 3Disse in se stesso l’amministratore: “Che farò poiché il mio Signore rimuove l’amministrazione da me? Zappare, non ho forza; mendicare, mi vergogno. 4Conosco che cosa farò, affinché quando sarò allontanato dall’economia, mi accolgano nelle loro case. 5E chiamato uno ciascuno i debitori di quel signore disse al primo: “Quanto devi al mio signore? 6Quegli rispose: ”Cento barili d’olio”. Quello gli disse: “Prendi la tua lettera e sedutoti, subito scrivi cinquanta”. 7Dopo disse a un altro: “Tu quanto devi?”. Quello disse: “Cento misure di grano”. Dice a lui: “Prendi la tua lettera e scrivi ottanta”. 8E lodò il Signore l’amministratore di iniquità poiché fece sapientemente. Poiché i figli di questo secolo sono più sapienti sopra i figli della luce verso la loro generazione. 9E io dico a voi: fatevi amici da mammona iniqua, affinché quando vi lascerà, vi accoglieranno nelle tende secolari. 10Colui che è fedele nel pochissimo anche nel molto è fedele. 11Se dunque nell’iniqua mammona non siete diventati fedeli, chi vi affiderà quella vera? 12E se non siete diventati fedeli nell’altrui, chi vi darà la vostra? 13Nessun domestico può essere schiavo di due signori. O infatti uno odierà e l’altro amerà, o si attaccherà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete esser schiavi di Dio e di mammona».
11Disse: «Un uomo aveva due figli. 12E disse il più giovane di loro al padre: ”Padre, dammi la parte della sostanza che mi spetta”. Quegli divise tra loro la proprietà. 13E dopo non molti giorni, raccolte tutte le cose, il figlio più giovane partì per una regione lontana e lì dilapidò la sua sostanza vivendo dissolutamente. 14Avendo speso tutte le sue cose, avvenne una forte fame per quella regione ed egli cominciò ad abbisognare. 15E recatosi si unì a uno dei cittadini di quella regione e [questi] lo mandò nei suoi campi a pascolare porci. 16E aspirava a saziarsi dalle ghiande che mangiano i porci, e nessuno glie [ne] dava. 17Allora entrato in se stesso disse: “Quanti salariati di mio padre abbondano di pane, mentre io qui sono perduto per la fame. 18Alzatomi, mi recherò da mio padre e gli dirò: Padre ho peccato verso il cielo e davanti a te, 19non più sono degno di esser chiamato tuo figlio. Fai di me come uno dei tuoi salariati”.
20E, alzatosi, venne verso suo padre. Essendo ancora egli molto lontano, il padre lo vide e fu commosso e correndo si gettò al suo collo e lo baciava. 21Gli disse il figlio: “Padre ho peccato verso il cielo e davanti a te, non sono degno di esser chiamato tuo figlio”. 22Disse il padre ai suoi schiavi: “Presto preparate il primo vestito e vestitelo, e dategli l’anello alla sua mano, e i sandali ai piedi, e portate il vitello grasso, uccidetelo e mangiando facciamo festa, 24poiché questo figlio mio era morto ed è risorto, era perduto ed è ritrovato”. E cominciarono a far festa.
25Il figlio suo, il più anziano, era nel campo. E come, venuto, si avvicinò alla casa, udì le musiche e i cori, 26 e chiamato uno dei servi domandò cosa fosse questo. 27Quegli rispose a lui: “Tuo fratello è qui, e tuo padre ha ucciso il vitello grasso poiché lo ha ricevuto sano”. 28[Quegli] si adirò e non voleva entrare, allora il padre uscito lo pregava. 29Quello rispondendo disse a suo padre: “Ecco questi anni ti ho fatto da schiavo e mai un tuo comandamento ho scavalcato, e mai hai dato a me un capretto per far festa con i miei amici. 30Quando questo tuo figlio, che ha divorato la tua proprietà con prostitute è venuto, hai ucciso per lui il vitello grasso”. 31Quello gli rispose: “Figlio, tu sempre con me sei, e tutto ciò che è mio è tuo. 32Bisognava però far festa e gioire, poiché questo tuo fratello era morto e vive, e perdutosi anche è stato ritrovato”».
1Si stavano avvicinando a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. 2E mormoravano i Farisei e gli scribi dicendo: “Costui accoglie peccatori e mangia insieme a loro. 3Disse verso di loro questa parabola dicendo: 4«Quale uomo di voi che ha cento pecore, ed essendosi smarrita una da loro, non lascia le novantanove nel deserto e va verso la smarrita? 5E trovata[la] [la] pone sulle spalle gioendo. 6E venuto a casa chiama gli amici e i vicini dicendo loro: “Gioite con me, poiché ho trovato la mia pecora che era smarrita”. 7Dico a voi che così [tanta] gioia ci sarà nel cielo c’è per un peccatore convertito che [non] per novantanove giusti che non hanno necessità di conversione. 8 O quale donna che ha una dracma se smarrisce una dracma, non accende la lucerna e spazza la casa e cerca accuratamente fino a quando non la trova. 9E trovatala chiama gli amici e parenti dicendo: “Gioite con me, poiché ho trovato la dracma che era smarrita”. 10Così, dico a voi, avviene gioia davanti agli angeli di Dio per un peccatore che si converte».
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